Troppo spesso i consumatori sono visti dai brand solo come fonte di guadagno e non come persone alle quali parlare e costruire una relazione fatta di empatia e di fiducia.
In questo anno appena concluso sicuramente la digitalizzazione è stata di grande aiuto e ci ha permesso di essere vicini anche se fisicamente distanti.
Ma nessuna tecnologia o intelligenza artificiale potrà mai sostituire il lato umano.
Pensa, per esempio, al semplice stato di benessere, di coraggio e di forza che provoca un abbraccio o una carezza dei nostri cari e amici (per non parlare della loro compagnia). Non vi mancano?
Uno dei valori su cui ci ha fatto riflettere molto la pandemia è proprio l’importanza della solidarietà e del lato umano.
Già negli anni passati anche nel marketing si stava iniziando a cambiare approccio. Vedi per esempio il cambio di mentalità verso l’inbound marketing con la creazione di contenuti di utilità e di informazioni per dare risposte agli utenti, piuttosto che l’outbound marketing con il voler vendere o convincere gli utenti ad acquistare prodotti e servizi che non vogliono o che non stanno cercando (vedi il telemarketing).
Se nel marketing tradizionale al centro di tutta la strategia c’era il prodotto e si parlava di B2B (Business-to-Business) e B2C (Business-to-Consumer), oggi al centro c’è il consumatore e la relazione con esso. Si parla, infatti, di Marketing Relazionale o B2H (Business-to-Human).
L’utente non deve essere visto come una “macchina da soldi”, ma come un partner con il quale intraprendere una duratura relazione lavorativa. La parola d’ordine non deve essere la vendita, ma informazione e sensibilizzazione.
Come umanizzare il tuo brand?
Analizzare e studiare le nostre buyer personas: ascoltare e porre l’attenzione rivolta ai desideri, agli stati emozionali e alle aspirazioni dei consumatori.
Analizza i commenti sui social, le richieste che ricevi, cosa dicono dei tuoi prodotti o servizi, cosa apprezzano e non dei prodotti e servizi dei tuoi competitor, ecc.
Essere originale e non usare frasi fatte. Anche dare del tu accorcia le distanze e instaura un rapporto più confidenziale e di vicinanza. Quando ti danno del Lei non senti immediatamente una sensazione di distacco e di barriera? Non è vero?
Associare al tuo brand le caratteristiche umane per renderlo più vicino al proprio pubblico, eliminando le barriere spazio-temporali.
Alcuni brand per esempio umanizzano i loro prodotti trasformandoli in personaggi animati e con cui creano delle storie per raccontare i loro valori e benefici che creano unendoli a emozioni e sensazioni. Vedi per esempio l’acqua Lete che trasforma le particelle di sodio in un personaggio cartoon.
Oppure puoi comunicare e raccontare il tuo brand con foto e video di te stesso e del tuo team. In questo modo anche chi lavora e collabora con te si sentirà parte dell’organizzazione e saranno loro stessi a essere portavoce del brand perchè si sentono di rappresentarlo. Insomma metterci la faccia.
Coinvolgi il tuo pubblico e rendilo partecipe. Oggi grazie ai social network possiamo avere una comunicazione bidirezionale con i nostri clienti e con chi ci segue. Per esempio potresti chiedere un parere, un’opinione con un post sui social, fare un sondaggio ecc. In questo modo i tuoi clienti si sentiranno coinvolti e importanti per te e tu potrai capire e analizzare cosa chiedono i tuoi clienti e di conseguenza apportare miglioramenti per il tuo business.
Oggi come oggi non si può più ignorare di creare, gestire e curare la propria immagine in rete.
I consumatori sono alla ricerca di aziende che parlino direttamente a loro, che parlino il loro linguaggio e siano pronte a interagire nel luogo e nel momento che desiderano di più.
La capacità di umanizzare il brand ha visto indebolire realtà storiche che non si sono adeguate ai tempi e non hanno mostrato maggiore flessibilità nel mettere al centro l’esperienza con il cliente.
In merito a questo argomento vorrei segnalarti il libro “Umanizzare il Brand” di Samantha Visentin. Un libro di facile e veloce lettura, che ti farà riscoprire l’importanza del lato umano anche per il tuo brand.
E tu hai già iniziato?
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